Arriva il “temuto” Google Penguin 2.0

Google Penguin 2.0

Dopo tante voci, arriva ufficialmente l’aggiornamento Google Penguin per i risultati di ricerca, che porterà ad alcuni cambiamenti nell’ordine delle SERP.

Si è discusso a lungo sull’impatto di questo aggiornamento, tanto che molti l’hanno definito “semplicemente” un “Google Penguin 1.2”, ma a fugare ogni dubbio è lo stesso “capo dell’anti-spam” Google, Matt Cutts, che ha annunciato il nome di Google Penguin 2.0 in un post su Twitter alcuni giorni fa.

L’obiettivo principale della nuova release di Google è quello di continuare a combattere lo spam, quindi i tempi diventano sempre più duri per i cosiddetti “black hat SEO”, i SEO che utilizzano metodi “poco puliti” nell’improvement dei siti all’interno della SERP.

Ancora non sappiamo bene quali siano i cambiamenti che l’algoritmo subirà, ma delle informazioni le possiamo ricavare da quanto dichiarato finora dallo stesso Cutts. Si tratterebbe di una nuova generazione di algoritmi che non si fermerebbero a guardare soltanto la home page, ma scandaglierebbe i siti molto più in profondità aumentando le possibilità di impatto nelle SERP.

In un recentissimo post, Cutts ha fornito poi ulteriori informazioni dichiarando avvenuto il lancio del Penguin 2.0, che al momento copre però copre però solo il 2-3% delle ricerce, in attesa di una copertura più larga.

Ecco la traduzione delle parole di Cutts nel post:

“Abbiamo cominciato a implementare la nuova generazione di Penguin questo pomeriggio (22 maggio 2013), il lancio è completo. Circa il 2-3% delle query inglesi e americane sono soggette a cambiamenti che un utente potrebbe notare. Il cambiamento è avvenuto anche per tutte le altre lingue del mondo. L’intervento del nuovo Penguin varia da lingua a lingua, ad esempio, le lingue con più spam si ritroveranno un maggiore impatto. Questo è il quarto update di Penguin che Google ha fatto, ma dal momento che questo è un aggiornamento agli algoritmi (e non solo un aggiornamento di dati), lo abbiamo chiamato Penguin 2.0 tra gli addetti ai lavori. Per maggiori informazioni su ciò che potrete aspettarvi nei prossimi mesi, potete vedere il video pubblicato di recente”.

Ed ecco il video a cui Cutts fa riferimento:

Cosa si dice, in breve, se non avete dimestichezza con l’inglese, ve lo diciamo qui.

Il nuovo Penguin è disegnato appositamente contro lo spam di tipo “black hat”, vale a dire tutta quella sfera di operazioni non propriamente ben volute da Google perchè in sostanza trucchi utilizzati per aggirare “le regole del gioco”, come ad esempio:

  • testo nascosto;
  • link spamming;
  • scambi link eccessivi;
  • link building di scarsa qualità.

Ecco perchè al contrario i SEO “White hat”, cioè quelli che hanno rispettato le regole puntando all’indicizzazione legata ai fattori qualitativi, non dovrebbero temere l’aggiornamento.

Scopriremo solo a distanza di qualche mese l’impatto reale sulla SERP del nuovo Penguin 2.0, quando le ricerche saranno interamente coperte dal nuovo algoritmo. Anche perchè, come ha sottolineato Cutts, gli effetti potranno variare da lingua a lingua.

Una cosa è certa, è definitiva la caccia ai posizionamenti “scadenti” ed il futuro del posizionamento vede sempre più emarginate le figure “black hat”, a favore del posizionamento “pulito” realizzato con la cura dei contenuti, l’originalità degli stessi, la gestione attenta delle parole chiave, la navigabilità e l’usabilità del sito che favoriscono la permanenza sulle pagine.

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