Nei precedenti articoli abbiamo trattato una tecnica di valutazione (A/B test) ed un modello di progettazione per un sistema interattivo (waterfall model), non vorrei però che tante nozioni teoriche finiscano per annoiare i lettori, quindi oggi passeremo alla pratica e nello specifico vedremo come realizzare ed eseguire un test di usabilità.
Il primo punto da analizzare è la scelta dello scenario nel quale dovrà calarsi l’utente per eseguire il test.
Ad esempio: sei un dipendente delle Agenzie delle Entrate, ti viene indicato dal tuo superiore di contattare il Sig. Mario Rossi e ricordargli che il suo ultimo pagamento non ci è pervenuto.
Quindi si procederà alla creazione di uno o più compiti (task) da far eseguire all’utente.
Ad esempio: accedi al software in dotazione alle Agenzie delle Entrate e cerca il numero di telefono del Sig. Mario Rossi.
Scenari e task vengono scritti su di un foglio di carta bianco.
Il numero minimo di persone coinvolte in un test di usabilità sono tre, di cui:
1. Administrator, colui che parla con l’utente e guida il test;
2. Observer, colui che sta in silenzio tutto il tempo e prende nota di tutto quello che fa l’utente. Questo non deve mai interagire con l’utente, in nessun caso.
3. L’utente, colui che ci aiuterà a svolgere il test.
Prima di cominciare l’utente va messo a suo agio e gli deve essere sottolineato il fatto che non è lui ad essere sotto test, ma il sistema interattivo e, ovviamente ringraziarlo già da subito per il tempo messoci a disposizione.
E’ buona norma inoltre invogliare l’utente a pensare ad alta voce (think aloud), in modo da facilitare il lavoro dell’ Observer e portare alla luce, grazie a considerazioni personali fatte sul momento, punti di vista, problematiche e/o punti di forza, notati durante il test.
Per ora abbiamo visto solo i punti preliminari che precedono l’esecuzione vera e propria di un test di usabilità, nel prossimo articolo vedremo invece come eseguire realmente quest’ultimo.